Nei giorni scorsi avevamo denunziato il continuo rinvio da
parte del Governo della Regione dell’assetto amministrativo di Riscossione
Sicilia ed i danni prodotti all’economia della Regione ed in particolare ai
dipendenti della Società Regionale che giorno dopo giorno continuano a fare il
proprio dovere e aspettano di averi soddisfatti i diritti derivanti dalla sottoscrizione
da parte aziendale della contrattazione nazionale.
La FABI martedì 2 ottobre, ha aderito alla manifestazione presso
l’Assemblea Regionale siciliana indetta da altri Sindacati e ciò per dare un segnale chiaro che in questo
momento occorre la massima unità sindacale su una difficile vertenza in cui si
gioca il destino di 700 lavoratori.
Il Governo dia immediatamente un assetto alla gestione della
Società attraverso la nomina di Persone che abbiano i requisiti previsti dalle
leggi vigenti e per quanto riguarda il futuro si raccordi col Governo Nazionale
affinchè si proceda al più presto a passare la gestione al Servizio Unico
Nazionale di Riscossione presso l’Agenzia delle Entrate.
Occorre superare, quindi, l’anomalia siciliana e nel
contempo assicurare il funzionamento del servizio garantendo i livelli
occupazionali ed i diritti contrattuali.
La FABI, per l’ennesima volta, invita tutte le sigle
sindacali a cominciare dalle confederate a superare le divisioni ed a lottare
insieme per difendere i propri rappresentati e tutti i lavoratori.
La FABI dice basta a giochi che tenderebbero ad a non dare veri amministratori alla Società di
Riscossione.
La FABI Sicilia, ancora una volta,lancia un appello affinchè
si crei un vero fronte unitario dei sindacati aziendali, indispensabile per
difendere gli interessi dei lavoratori.
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