Radio Reporter 98

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sabato 29 dicembre 2018

Rifiuti. La città di Palermo invasa dall'immondizia, l’UGL chiede le dimissioni del sindaco Orlando

“Ancora incendi di cumuli di rifiuti a Palermo, cataste di rifiuti maleodoranti sommergono la nostra splendida città e i fumi velenosi ne ammorbano l’aria, l’emergenza è alle stelle e senza alcuna motivazione valida, e come gli incendi notturni divampano anche le polemiche. 
Ormai si è al tutti contro tutti, e ognuno scarica su chiunque altro le colpe di questo degrado”. 
A dichiararlo è Franco Fasola, Segretario Responsabile dell’UGL di Palermo, che spiega: “principale colpevole di questa situazione disastrosa (colui che il sindaco lo sa fare) ha la faccia tosta di randellare a destra e a manca, ed oltre a colpevolizzare i vertici della R.A.P. ( scelti e voluti da lui), chiama addirittura in causa Cammarata che cessò di essere sindaco nel 2012”. 
“Orlando ti ricordiamo - aggiunge Maurizio Calivà, componente della Segreteria Ugl di Palermo, con delega alle politiche locali - che siamo quasi nel 2019 e ad amministrare questa nostra martoriata Città, ti ricordiamo, sei stato tu capo incompetente di una moltitudine di incompetenti. Altro che il sindaco lo sai fare! Non si amministra una città apparendo su giornali e riviste o partecipando ad eventi più o meno mondani; una città si amministra eviscerando i suoi problemi e cercando di risolverli. Cosa che tu e la tua giunta non avete saputo fare. Se solo avessi a cuore Palermo e i Palermitani dovresti dimetterti: ma tu non lo farai mai”. 
“Devi capire - conclude Calivà - che è finita l’era del padre-padrone, Palermo e i Palermitani hanno bisogno di un Sindaco vero e non di un sindaco arruffone e poco presente, non ti rimane altro che dimetterti”.

mercoledì 26 dicembre 2018

Unicredit. Una Banca in controtendenza, in Italia al via il nuovo piano assunzioni, in Sicilia previste 10 assunzioni


Articolo di Filippo Virzì:

Decisamente in controtendenza appare il nuovo piano di assunzioni di UniCredit Italia, alla luce di una situazione contingente italiana che va verso l’opposto, frutto di un accordo con i sindacati di categoria Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin, il quale comprende svariati punti fra i quali le pressioni commerciali, la formazione, l’organizzazione del lavoro, e fattore determinante per l’esito positivo della trattativa il nuovo piano assunzioni. 
Non si è arrivati dichiarano i sindacati facilmente a tale accordo, sono dovuti trascorre mesi durante i quali l’Azienda si è dimostrata sorda a tutte le segnalazioni e le iniziative del Sindacato, culminate anche in scioperi locali, sui temi delle pressioni commerciali, carenza di organici, formazione insufficiente e disorganizzata, disfunzioni organizzative mai risolte. 
Dal percorso di mobilitazione conseguenza della totale indifferenza da parte aziendale, a detta dei sindacati, a novembre si è intrapreso il percorso di mobilitazione di tutti i Lavoratori e Lavoratrici di UniCredit che sarebbe sfociata in uno sciopero nazionale entro la prima decade di gennaio del 2019. 
Nell’ambito di questa vertenza, tra il 19 e il 21 dicembre, le organizzazioni sindacali sono riuscite insieme a raggiungere l’importante intesa del 21 dicembre. 
Questa indifferenza di Unicredit ha fatto scalpore, in quanto in netta contrapposizione con “La Carta di Integrità” di cui si è dotata l’azienda stessa, risultato di un processo che ha coinvolto molteplici attori all’interno per arrivare, attraverso un confronto sulla cultura aziendale, alla declinazione di un insieme di principi volti a orientare lo svolgimento dell’attività lavorativa con un quadro di riferimento che è quello di indicare un set di valori e comportamenti capaci di esaltare al massimo le capacità e l’imprenditorialità dei lavoratori , garantendo all’azienda una creazione di valore sostenibile nel tempo. 
Un documento invidiato da tutto il mondo bancario e sindacale, ma nei fatti da parte aziendale contraddetto. 
Nonostante tutto, nell’ambito di questa spinosa vertenza, tra il 19 e il 21 dicembre, le organizzazioni sindacali sono riuscite insieme a fare la quadra e a raggiungere l’importante intesa del 21 dicembre.
Fra i temi più “caldi” il nuovo piano assunzioni, emanazione comunque di una consistente cura dimagrante in corso d'opera, che prevede un programma di esodi anticipati della forza lavoro, finanziati dal Fondo di Sostegno al Reddito (Fondo di Solidarietà), l’ammortizzatore sociale del settore ABI, e quindi dai dipendenti stessi. 
Entriamo nei particolari del nuovo piano assunzioni 2019 come comunicatoci dai sindacati Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin .
"Nei primi mesi del 2019 saranno effettuate 110 nuove assunzioni direttamente destinate alle filiali e suddivise tra tutte le Region (con contratto a tempo determinato con durata 5 mesi), che si aggiungo alle assunzioni già previste per il 2019 in base agli accordi stipulati (420 nuovi assunti/e). 
Tali 420 nuove assunzioni saranno anticipate ai primi sei mesi del prossimo anno con la finalità di programmare in tempo utile la sostituzione dei colleghi/e in uscita a luglio 2019 per esodo/pensione. 
Le nuove assunzioni saranno destinate alla rete commerciale (prevalentemente Unicredit Direct) con successivi adeguati passaggi di personale verso le filiali (con un numero minimo iniziale di 40, a partire dal secondo semestre)".
In Sicilia in particolare, terra martoriata dal lavoro precario (quando si trova), sono previste 10 assunzioni, di certo non il massimo, che comunque contestualizzate alla inoccupazione dilagante e alla disoccupazione cronica dell’isola, appare come un dato foriero di nuove aspettative.

venerdì 21 dicembre 2018

A Palermo mostra per i 40 anni della Legge Basaglia, “la condizione umana oltre l’istituzione totale”

ARTISTI: Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Massimiliano Carboni & Claudia De Michelis, Bruno Caruso, Fare Ala, Carla Cerati, Luciano D’Alessandro, Christian Fogarolli, Stefano Graziani, Eva Koťátková, Uliano Lucas, Federico Lupo, Domenico Mangano & Marieke van Rooy, Enzo Umbaca, Franco Zecchin






Accadeva quarant’anni fa. Il 13 maggio del 1978 il Parlamento italiano approvava in via definitiva la Legge n. 180, ribattezzata col nome dell’uomo che ne aveva ispirato i principi, conducendo una strenua battaglia per la chiusura dei manicomi e promuovendo una nuova concezione della disciplina psichiatrica, a partire dal ruolo alternativo delle istituzioni e da una diversa considerazione delle persone con disagio mentale. Quell’uomo era Franco Basaglia (Venezia, 1924-1980), psichiatra, neurologo, saggista, direttore degli ospedali psichiatrici di Gorizia, Colorno, Trieste, affiancato nel suo percorso professionale dalla moglie Franca Ongaro (Venezia, 1928-2005). Relatore della legge fu lo psichiatra e politico democristiano Bruno Orsini, ma le fondamenta erano tutte in quella rivoluzione che Basaglia condusse per anni, nella cornice di un movimento dalla portata internazionale, alimentando un dibattito pubblico acceso e animando realtà feconde, come il gruppo Psichiatria Democratica, da lui fondato nel '73.
In occasione del suo quarantennale la storica legge è stata celebrata in varie forme. Ed è in questo contesto che nasce il progetto espositivo “La condizione umana”, promosso dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e realizzato della Soprintendenza di Palermo.
Ideata e curata da Helga Marsala, la mostra è ospitata nel quattrocentesco Palazzo Ajutamicristo, sede della Soprintendenza. La grande ala dall’aspetto consunto richiama l’estetica dei molti manicomi italiani dismessi, imponenti reperti di archeologia sanitaria: tra questi la stessa Vignicella di Palermo, sede estiva di campagna dei Gesuiti nel XVI secolo, che ospita l’archivio/museo dell’ex ospedale psichiatrico, realtà intorno a cui è urgente costruire un progetto di recupero e valorizzazione. Al centro ci sono gli sguardi di alcuni tra i tanti artisti, fotografi, cronisti, registi, che guardando alla sfida basagliana portarono o ancora portano avanti indagini e ricerche sul tema. Nomi storici, insieme ad affermati esponenti delle ultime generazioni.
Per l’inaugurazione andrà in scena “Le sette lettere”, riduzione dello spettacolo “I discorsi dell’anima” della Compagnia Instabile, nata nell’ambito del laboratorio Teatro IN-azione, con i pazienti e il personale della Comunità Terapeutica Assistita “Lares”, e con gli operatori delle Associazioni di volontariato MenteLibera, fondata da Sebastiano Catalano, e Pensiamo In Positivo Palermo. Gli attori – con la regia di Annamaria Parissi e Roberta Zottino – leggeranno le drammatiche lettere scritte dagli internati di un tempo, recuperate dagli archivi dell’ex manicomio di Palermo.
Si ringraziano ASP Palermo e il Dipartimento di Salute Mentale, Fondazione Tommasini (Parma), CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Università di Parma), Rai Teche, Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Sicilia Film Commission, Emilia Romagna Film Commission, Biblioteca centrale della Regione siciliana, ERSU Palermo, Accademia di Belle Arti di Palermo, Associazione Flavio Beninati, Edizioni alphabeta Verlag (Merano), Fondazione Forma per la fotografia (Milano), le gallerie e i collezionisti.
“Questa mostra segna una bella continuità: in quelle stesse sale che hanno accolto una delle sezioni principali di Manifesta arriva subito dopo un nuovo progetto d’arte contemporanea - afferma l’Assessore dei Beni Culturali Sebastiano Tusa.“La missione della valorizzazione non smette di coinvolgere i tanti soggetti istituzionali in campo e i moltissimi spazimonumentali dell’Isola. La mostra, a partire dallo sguardo di autori diversi, affronta un argomento difficile, ancora attuale. E potremmo forse parlare di una forma di “archeologia”: frammenti e reperti di vite vissute al margine, nell’isolamento e nel dolore, vengono recuperati grazie a un esercito di talenti che incontrano le battaglie di medici, infermieri, operatori sanitari. Ricordare la lotta di Basaglia, a 40 anni dall’approvazione delle legge che chiuse i manicomi-lager, è per noi un fatto doveroso, in senso culturale, politico, umano”.
“Un progetto fortemente sostenuto dal Dipartimento dei Beni Culturali – aggiunge il Dirigente Generale Sergio Alessandro – nato da un percorso di ricerca sul tema complesso del disagio psichico e degli istituti manicomiali. Una nuova produzione, in termini di ideazione, cura, collaborazioni, che conferma la volontà dell’Assessorato e del Dipartimento: offrire sempre più spazio ai contenuti, alle idee, alle riflessioni originali, con un’ottica internazionale e con l'intenzione di lasciare al passato l'importazione di iniziative pensate e prodotte da altri, le mostre didascaliche o i progetti rivolti alle mera conservazione. La cultura – conclude - dall’archeologia fino al contemporaneo, dev’essere occasione di crescita, approfondimento e scoperta, ma anche di dialogo tra diversi campi del sapere: in questo caso le arti visive e il mondo della psichiatria”.
“Dalla Real Casa dei Matti, fondata da Pietro Pisani nel 1824, fino alla Vignicella dei Gesuiti e al vicino complesso dell’Ospedale psichiatrico costruito da Francesco Paolo Palazzotto nel 1885 – dichiara l’Architetto Lina Bellanca, Soprintendente di Palermo – la città testimonia anche attraverso l’architettura l’evoluzione dei trattamenti sanitari rispetto alla malattia mentale. È rimasto per me sconvolgente e indelebile il ricordo della visita all’Ospedale di via Pindemonte, nell’ambito di un corso universitario, poco prima dell’approvazione della legge Basaglia. La condizione di vita dei ricoverati mi era apparsa inaccettabile. La proposta di Helga Marsala di dedicare al 40° anniversario dalla legge 180 una mostra a Palazzo Ajutamicristo è stata accolta e sostenuta dalla Soprintendenza, per il ruolo fondamentale che questa riforma ha avuto nella società italiana, pur fra le molteplici difficoltà applicative. L’abolizione dei manicomi ha riscattato anni di prevaricazione e di annullamento della personalità dei ricoverati, sottolineando il rispetto della persona umana. Mi piace rilevare che, al piano terra dello stesso Palazzo, dove è allestita un’esposizione permanente, sono visibili materiali scultorei provenienti proprio dalla Vignicella dei Gesuiti, recuperati durante un cantiere di restauro condotto negli anni Novanta dalla Soprintendenza di Palermo. La mostra rinvia ad altre iniziative promosse dall’Assessorato alla Sanità negli spazi della Vignicella, per ricordare la legge Basaglia”.

LA FOLLIA COME "CONDIZIONE UMANA" 


In un testo del 1975, “Crimini di pace”, Franco Basaglia e Franca Ongaro scrivevano:

“Ciò che deve mutare per poter trasformare praticamente le istituzioni e i servizi psichiatrici (come del resto tutte le istituzioni sociali) è il rapporto fra cittadino e società, nel quale si inserisce il rapporto fra salute e malattia. Cioè riconoscere come primo atto che la strategia, la finalità prima di ogni azione è l’uomo (non l’uomo astratto, ma tutti gli uomini), i suoi bisogni, la sua vita […]. Quando il valore è l’uomo, la salute non può rappresentare la norma se la condizione umana è di essere costantemente fra salute e malattia”. La ‘follia’, dunque, come condizione propria dell’umanità, non come catastrofe da contenere, rinnegare, violentare.

Continuamente Basaglia sottolineò la fragilità dell’ipotetica linea di separazione tra normalità e patologia psichica. Tutti, indiscriminatamente, siamo esposti al disagio. Spiegò in una delle sue conferenze brasiliane, nel ‘79:

“Io ho detto che non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. È una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere, perché fa diventare razionale l'irrazionale. Quando qualcuno è folle ed entra in un manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. Diventa razionale in quanto malato. Il problema è come sciogliere questo nodo, superare la follia istituzionale e riconoscere la follia là dove essa ha origine, come dire, nella vita”.


LA MOSTRA

“La legge che mise fine all’esistenza dei manicomi nasceva da una rivoluzione che fu anche e soprattutto politica e filosofica - spiega Helga Marsala - dal momento che provò a ridefinirei concetti di marginalità e differenza, a spezzare la logica dell’emarginazione di classe, a mutare la percezione che la società aveva dei pazienti e la natura dei luoghi in cui questi venivano confinati. È lì che la ‘malattia’, al centro di un sistema di controllo e di potere, si ripiegava su stessa, autoalimentandosi. L’essere border-line, o semplicemente disobbedienti, equivaleva a un destino di sedazione e riduzione all’ordine. Spogliati di sé, ridotti a numeri di matricola e foto segnaletiche, sovente sottoposti a trattamenti feroci (dall’elettroshock alla lobotomia), i ricoverati perdevano lo status di ‘persone’. Una comunità informe, confinata in uno spazio totalizzante: qui la follia era indotta, esasperata, circoscritta. Impressa a fuoco sulla carne”.

Così, lentamente, mutarono gli approcci terapeutici, l’idea stessa di malattia mentale, il ruolo delle istituzioni nella presa in carico del paziente, il rapporto tra sistema dominante e margine sociale. Fondamentali furono i libri, gli studi di medici pionieri e audaci intellettuali, le conferenze, gli articoli di denuncia, ma anche le fotografie, le opere d’arte e i documentari che contribuirono a spalancare quell’inferno e a innescare riflessioni importanti. Tra gli storici documenti video selezionati: l’inchiesta di Sergio Zavoli del ’68 “I giardini di Abele”, il film sperimentale di Michele Gandin del ’69 “Gli esclusi” e il lungometraggio “Matti da slegare” del 1975, diretto da Bellocchio, Agosti, Petraglia, Rulli.

Un SOS fu lanciato agli artisti dallo stesso Basaglia, nel tentativo di accendere i riflettori su una realtà sconosciuta ai più: bisognava entrare nei manicomi e immortalarli, abbattere i muri, svelarne l’invisibile e l’indicibile.

Da qui parte la mostra, cercando esperienze, storie, visioni, e rintracciando i progetti installativi tra le immagini pittoriche o fotografiche, i film, gli archivi, progetti installativi: dalla parola scritta (la poesia, gli studi psichiatrici, l’inchiesta giornalistica, le testimonianze biografiche), fino al teatro, come spazio ancestrale del gioco, della festa, della libertà e della rigenerazione identitaria.

ORARI MOSTRA: Tutti i giorni (inclusi festivi e domeniche fino al 31 dicembre), 9.00-13.30; mar 9.00-18.30 INGRESSO GRATUITO - INFO: Tel. 0917071425; 0917071411; info.lacondizioneumana@gmail.com; Contatti stampa: segreteria@blogetv.it

mercoledì 19 dicembre 2018

A Palermo tempestiva operazione dei Carabinieri, identificato il possibile autore dell’omicidio del senzatetto “Aldo”


 Nel corso della notte, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso in data odierna, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, nei confronti del sedicenne, cittadino rumeno, ritenuto il possibile autore dell’omicidio di “Aldo”, perpetrato sotto i portici di questa Piazza Ungheria, nelle prime ore del 17 dicembre scorso. 
Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del citato minorenne, accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza di Palermo. 

La morte del clochard di Palermo è la morte di una parte di tutti noi


Articolo di Filippo Virzì

La morte violenta del clochard Aid Abdellah detto dai palermitani "Aldo" , pittore e mimo di origini francesi di 56 anni , è una storia di ordinaria follia consumata in piena notte per motivi ancora sconosciuti nel cuore del centro storico di Palermo. 
E’ una morta che ci lascia di ghiaccio, una strana sensazione di paura mista ad una insicurezza serpeggiante, che ci fa stare male ripassando sul luogo del delitto dove siamo stati per voi a portare la nostra testimonianza. 
Sentirsi indifesi in una città così accogliente ed ospitale, dove ha trovato la morte un uomo mite e gentile, accompagnato sempre dal suo gattino tenuto al guinzaglio, fido compagno del suo girovagare per il mondo, ci fa sentire vulnerabili e sempre più soli. 
Alle porte del Natale con tutte le sue luci e profumi nell’aria, abbiamo al nostro cospetto l’immagine della foto da noi inserita nell’articolo, la quale immortala i pensieri spontanei di tanti cittadini palermitani. 
La brutalità umana ha colpito facendoci ricordare come i nostri tempi oramai si sono incattiviti e l’umanità uccisa per sempre. 
Il gattino che accompagnava Aldo e che gli si poggiava amabilmente sulle spalle, è l’unico testimone di questo omicidio, a lui manca solo la parola, ma ha visto tutto. 
Per sempre l’anima di Aldo rimarrà a vagare sotto i portici di Piazzale Ungheria, ultima sua dimora.

venerdì 14 dicembre 2018

Metro Harp & Theatre: rassegna sperimentale di musica, teatro e danza con la direzione artistica di Francesco Panasci

Metro Harp & Theatreè un contenitore culturale e mediatico atto a promuovere i turismi in Sicilia promosso dall’Associazione ECU in compartecipazione con L’Assessorato Regionale al Turismo della regione Siciliana e con la Soprintendenza dei BB. CC.AA. di Palermo.

La rassegna prevede 12 tra spettacoli musicali, teatrali e concerti anche di Natale che si espleteranno tutti entro il mese di dicembre.
Metro Harp & Theatre è un progetto artistico/culturale sperimentale dove mette in risalto i tanti talenti siciliani e non, attraverso un unico linguaggio artistico condiviso. 
EcuLab CoArt è invece il motore della formazione che promuove l’incontro tra artisti di diverso genere dove ognuno nelle proprie specificità promuove il proprio progetto che può trovare spazio in altre idee condivise e sperimentare nuove idee d’ insieme.
Metro Harp & Theatre intende comunque, attraverso specifiche azioni di promozione e divulgazione, promuovere siti culturali di attrazione turistica.
La musica, l’arte, il teatro fungono quindi da attrattore turistico nei periodi cosiddetti di “destagionalizzazione”.
Al via quindi con un doppio appuntamento: domani, 15 dicembre alle ore 11.00, alla Casina Cinese nella sala da ballo e in replica il 16/17 e 19 dicembre sempre alle ore 11.00, La compagnia dell’Aceto diretta da Coco Gullotta presentà “Aceto” l’orrida vicenda dell’Avvelenatrice di Palermo (in forma di teatro canzone) scritta e drammatizzata da Cocò Gulotta con lo stesso Cocò Gulotta in qualità di attore, Nicolò Prestigiacomo attore, Sebastiana Eriu attrice, Margherita Avvento cantante, Alberto Di Rosa chitarrista, con la Regia Raffaele Sabato e aiuto regia Gabriella Matranga.
L’altro appuntamento nella stessa giornata è alle ore 12.00 a Palazzo Ajutamicristo con il concerto degli Easy Jazz Project in Christmas.
Con Marianna Costantino, voce, Joe Costantino al piano, Francesco Rabboni al Contrabasso e Gaspare Palazzolo al Saxophone.
Easy Jazz Project è un progetto musicale che esegue un repertorio molto articolato in standard della tradizione jazz mondiale e composizioni originali del Maestro Giuseppe Costantino , musicista versatile con uno stile orientato all’improvvisazione di grandi pianisti del panorama jazz mondiale e nuova leva del panorama nazionale del Jazz d’autore.
Easy Jazz Project  propone un repertorio ricercato e raffinato, ma allo stesso tempo accessibile a gran parte del pubblico, esso riesce ad esprimere un sound personale, un viaggio ideale che dalle radici della musica nera attraverso le atmosfere di travolgenti ritmi jazz & Blues.
Esso unisce differenti culture musicali; con particolare attenzione al “Jazz” di vecchia data e d’impronta contemporanea, godibile dalla prima all’ ultima nota.
La musica jazz ha da sempre utilizzato la canzone reinventandone l'armonia per metterla a servizio dell'improvvisazione, perché quindi attingere esclusivamente al repertorio musicale americano, quando anche le song natalizie sono universalmente riconosciute come il patrimonio musicale del mondo. Da qui il nome “Easy Jazz” che si esibisce in formazioni come 4et, 5et etc.) in quanto il repertorio raffinato ed elegante, ma allo stesso tempo coinvolgente riesce ad esprimere un sound personale che diviene un viaggio che dalle radici della musica nera blues, attraversa la “galassia” dei cosiddetti standard per approdare, in momenti alterni, ad un territorio fatto di suggestive rivisitazioni di celebri motivi natalizi.
L’idea di concerto degli “Easy Jazz Project”, che nella specifico si esibirà in una formazione di quartet, è quella di accostare, il jazz alla tradizione natalizia al fine di riproporre alcune tra le canzoni più conosciute da tutti, addetti ai lavori e non, ponendo in essere un genere musicale quale il jazz, musica di cultura , aggregazione e di notevole valenza. 
Da diversi anni, il santo Natale si arricchisce sempre più di suoni espansi fino a occupare ogni piccolo angolo di ogni luogo in tutto il mondo: Nel corso dell’ esecuzione (vocale e strumentale) si alterneranno brani natalizi a standard jazz nonché composizioni del maestro Joe G. Costantino; tra i brani natalizi che accompagneranno il pubblico intervenuto vi saranno Silent Night di Bing Crosby, White Christmas di Frank Sinatra, O Holy Night di Mahalia Jackson, Have Yourself A Merry Little Christmas di Ella Fitzgerald, Jingle bells, let it’s know, il viaggio continuera anche nell’esecuzione di tra standard jazz come God Bless the child (Dio Benedica il bambino) di Billie Holiday, Bye Bye Blackbird , At Last , tutte song interpretate da artisti di grande fama internazionale che “indossano panni” a stelle e strisce e che nello specifico saranno eseguite da artisti appartenenti alla città di Palermo, tant’è che questo “fiume” si song, sfocierà in composizioni originali del Maestro Giuseppe Costantino dal titolo “Elizabeth Queen of my love” da cui prende nome anche il realizzando album dello stesso pianista e compositore; il tutto gremito da un sound attuale e di buon gusto. 
Il progetto, così come lo si è articolato, risulta essere fantasioso e allo stesso tempo di una facilità enunciativa sorprendente.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.


Programma:


15 dicembre ore 11.00 alla Casina Cinese a Palermo, nella sala da ballo, Coco Gulotta con “ACETO” (forma Teatro Canzone)

15 dicembre ore 12.00 Palazzo Ajutamicristo Concerto di Easy Jazz Project in Christmas

16 dicembre ore 11.00 alla Casina Cinese a Palermo, nella sala da ballo, Coco Gulotta con “ACETO” (forma Teatro Canzone)

16 dicembre ore 18.30 Chiesa San Mamiliano a Palermo concerto dell’Ensemble Oboi e clarinetti diretti dal Maestro Salvatore Ferraro

17 dicembre ore 11.00 alla Casina Cinese a Palermo, nella sala da ballo, Coco Gulotta con “ACETO” (forma Teatro Canzone)

18 dicembre ore 18.30 chiesa di Santa Maria del Piliere concerto dell’Ensemble Oboi e clarinetti diretti dal Maestro Salvatore

19 dicembre ore 11.00 alla Casina Cinese a Palermo, nella sala da ballo, Coco Gulotta con “ACETO” (forma Teatro Canzone)

19 dicembre ore 11.00 Chiesa San Mamiliano a Palermo Proiezione del documentario e concerto

20 dicembre ore 18.30 chiesa di Santa Maria del Piliere concerto del Trio Novecento 

22 dicembre ore 21.00 Auditorium RAI Palermo spettacolo “Experimental HarpDance”

23 dicembre ore 11.00 Palazzo Ajutamicristo Concerto di Easy Jazz Project in Christmas

26 dicembre ore 18.30 Chiesa Santa Maria della Pietà (alla Kalsa) concerto Arpa & Ensemble di fiati

27 dicembre ore 17.00 San Giovanni degli Eremiti concerto “Solo Harp” con Giorgia Panasci

I concerti sono a titolo gratuito con il patrocinio della Regione Siciliana Assessorato Turismo e la concessione dei siti culturali da parte della Soprintendenza di Palermo

Oggi a Palermo al Teatro San Saverio protagonista la cultura Araba, con lo spettacolo “Il tappeto volante”


Oggi al Teatro San Saverio di Palermo in via Di Giovanni Di Cristina 7, a partire dalle ore 21,00, la danza e la letteratura provenienti dal magico mondo arabo vi conquisteranno con un fantastico spettacolo “Il tappeto volante”, diretto e organizzato dall’insegnante Sanny Vinci con il suo corpo di ballo Keda Raqsa, composto da Anna Virzi e Rossella Di Leo.
L’ingresso è gratuito con prenotazione in lista.

giovedì 13 dicembre 2018

Padel Tennis. A Palermo arriva il prestigioso torneo Open FIT

Dal Messico alla Spagna e finalmente anche in Italia, esplode il Padel.
Nel 1969 il messicano Enrique Corcuera, volendo costruire un campo di paddle tennis in casa sua ed essendoci dei muri proprio a ridosso dello spazio disponibile per tracciare il campo, concepì l’idea di considerare i muri come parte integrante del campo di gioco stesso. Corcuera poi regolamentò il nuovo gioco e lo chiamò padel.
Poche regole ma importanti caratterizzano questa varietà dal paddle tennis: la più originale è quella in cui i muri delimitanti il fondocampo fanno parte dell’area di gioco quindi se la palla rimbalza su tali muri può esser respinta con la racchetta. Per la regola che contempla i muri validi quando rimbalza la palla, questa specialità è simile alla Court paume o real tennis o court tennis.
Nei tornei dei professionisti i muri vennero sostituiti dai vetri per far vedere al pubblico le azioni di gioco, ciò ha portato alla sostituzione dei muro con i vetri e oggi le case di produzione non utilizzano più la vecchia tipologia. Di nuova nascita il campo panoramico dove sono stati sostituiti i portanti centrali dei vetri posteriori con dei ganci molto piccoli che permettono una maggiore visuale di gioco.
Il campo è lungo 20 m e largo 10 m. con muro delimitante che è alto 3 m.
Il battitore deve effettuare la battuta in posizione diagonalmente opposta all’area di battuta dell’avversario e deve far rimbalzare la palla sul suolo prima di colpirla. I giocatori possono respingere la palla colpendola a volo o dopo il primo rimbalzo e possono colpire la parete della propria metà campo con la palla affinché questa passi sopra la rete verso il campo dell’antagonista. La palla non può toccare al volo la parete delimitante la metà campo dell’avversario. Le forme di gioco dei professionisti sono due: individuale e doppio. Le altre regole sono uguali a quelle di paddle tennis.
La città di Palermo ha accolto con molto entusiasmo la nuova evoluzione del tennis, sono già numerose le strutture che accolgono i nuovi entusiasti fans del Padel.
Il primo club dedicato al Padel a Palermo è stato il “Padel Palermo”: Sette campi di padel con illuminazione a Led, spogliatoi maschili e femminili, facilità di parcheggio auto e parcheggio scooter, istruttori federali per lezioni singole e doppie.
Il Padel quindi sta acquisendo una sua specificità, respingendo con fermezza l’etichetta di sport in miniatura.
Quindi un’esplosione di popolarità e consensi anche nel capoluogo regionale, nonostante l’Italia sia arrivata più tardi rispetto ai Paesi dell’area latina.
Palermo si sta preparando per un nuovo evento sportivo dedicato al Padel, parte da venerdì 14 dicembre per poi concludersi domenica 16 dicembre, il prestigioso torneo open FIT maschile e femminile.
L’evento sportivo di terrà presso il Padel Palermo in via Lanza di Scalea, 394.
In tabellone fra gli illustri partecipanti, tanti i campioni di Padel, fra cui l’ex n.1 Italiano Enrico Burzi, i catanesi Alessandro Torrisi e Alessandro Gulotta , i fratelli Amore, i palermitani Germano Giacalone, Giovanni Valenza, Alessandro Ciappa , e gli argentini Lucchetti Dante , Bianes e il maestro federale del Padel Palermo PSR Padel.
Per maggiori informazioni relative al torneo info: 391 7414512.

mercoledì 12 dicembre 2018

Una ricercatrice siciliana alla finale di SmartUp Lab 2018 a Napoli

Presenterà un dispositivo nato per diagnosticare l'Alzheimer, il Parkinson oppure i tumori cerebrali

Il 13 e 14 dicembre presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II si svolgerà Innovation, business venturing and health applications, l’incontro organizzato dal DEMI, Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni, in collaborazione con EIT Health InnoStars, rappresentato in Sicilia dal Consorzio Arca di Palermo.

Saranno due giornate dedicate all'innovazione in ambito salute, con un contest affiancato ad un convegno su tematiche inerenti all'ecosistema dell'innovazione a cui parteciperanno esponenti del mondo accademico e ricercatori internazionali. La prima giornata è dedicata al Final Pitch Contest SmartUpLab 2018, un programma di accompagnamento alla creazione di iniziative imprenditoriali innovative in ambito salute, che vedrà sul palco dei finalisti la ricercatrice palermitana Federica Scalia. Il suo progetto, denominato Exobrainer - nebulizzatore teranostico, è nato in occasione dell’Innovation Day organizzato a novembre dal Consorzio Arca di Palermo in collaborazione con EIT Health. In quella occasione 70 partecipanti, tra studenti universitari e ricercatori interessati a sviluppare idee imprenditoriali in ambito scientifico sanitario, hanno partecipato ad un contest di 48 ore, elaborando idee imprenditoriali molto interessanti. Il gruppo, composto da Federica Scalia, Eleonora Trovato e Francesco Pecoraro, ha sviluppato Exobrainer.

L’idea, si basasull'utilizzo delle nanovescicole ingegnerizzate a livello cerebrale. Il dispositivo è stato pensato come possibile nuovo clinical device per abbattere principalmente i limiti fisici che la barriera ematoencefalica crea durante le indagini diagnostiche e l'approccio terapeutico a livello cerebrale. Più del 90% dei farmaci in commercio non oltrepassa tale barriera. L’idea consiste nell'isolare dal plasma sanguigno di un ipotetico paziente delle nanovescicole, chiamate "esosomi", le quali sono prodotte fisiologicamente dalle cellule del nostro corpo ed hanno la capacità di attraversare la barriera ematoencefalica. Queste nanovescicole possono essere ingegnerizzate in laboratorio in svariati e differenti modi a seconda di quale sia lo scopo finale e, successivamente, somministrate per via intranasale allo stesso paziente. Le nanovesicole possono essere ingegnerizzate in modo tale che vengano inviateverso precise aree del cervello, o possibilmente legandosi a specifiche cellule cerebrali, permettendo una visualizzazione dell'area colpita in fase diagnostica. L'area sanitaria di applicazione è quella delle malattie neurodegenerative: dal Parkinson all'Alzheimer o tumori cerebrali.

sabato 8 dicembre 2018

A Palermo in occasione del 70° anniversario dei Diritti Umani, presentazione progetto internazionale

Sono partite le iniziative a livello mondiale in vista del 70’anniversario dei Diritti Umani. 
Nei giorni scorsi a New York il Presidente Mondiale dell’ ONU Antonio Guterres ha sostenuto l’ importanza della memoria, del tessuto umano che interpellano questi 30 articoli descritti nel documento ufficiale. 
Martedì 11 dicembre alle ore 11.00, si terrà presso l’area di ricerca del CNR di Palermo, via Ugo la Malfa, in occasione del 70° anniversario dei Diritti Umani, la presentazione di un progetto internazionale, con ospiti da diverse parti di Italia. 
Nell’ ambito della progettazione Internazionale con le ONG dell’ U.P.F Italia, IAPP e WFWP Europa, l’Accademia promotrice aprirà una sede in Sicilia che fungerà da centro di dialogo e cooperazione internazionale del Mediterraneo e il Primo Museo della Pace in Sicilia, il 5° nel Mondo. 
All’ interno saranno svolti incontri tra Ambasciate Estere,Corpi Consolari e rappresentanti Istituzionali, mirando a diventare centro d’élite del Mediterraneo e sede ufficiale per le Nazioni Unite.
Lo stesso favorirà uno spazio/luogo di incontro per studenti e famiglie puntando sui linguaggi universali dello sport,della Pace,cultura,musica ed arte.
La mission del progetto è incentrata sul binomio eredità/innovazione: da una parte, raccogliere e rendere disponibile il patrimonio di storia e cultura per un investimento di conoscenza orientato al futuro ed ai grandi valori spirituali; al contempo, valorizzare le realtà territoriali ivi compresi i prodotti aziendali attraverso lo sviluppo di servizi innovativi che consentano uno scambio di conoscenze,di integrazione e di possibili partnership tra Europa e Medio Oriente. 
Fra i numerosissimi ospiti dell’evento sarà presente il Console Onorario del Congo e la Presidente regionale del movimento ebraico. 
Prenderà parte all’iniziativa una delegazione dell’Ugl capeggiata dal Segretario Confederale , Responsabile per il Mezzogiorno, Giovanni Condorelli, accompagnato dal Segretario Regionale Giuseppe Messina e dell’Unione Territoriale del Lavoro di Palermo, Franco Fasola.

venerdì 7 dicembre 2018

Dalla biennale di Venezia, a Palermo Capitale della Cultura: l’acclamata Tauromachia di Giuseppe Patanè chiude in grande la manifestazione

“Il pittore non deve dipingere quello che vede, ma quello che si vedrà”.
E così che l’arte intensa e vigorosa di Giuseppe Patanè, chiuderà “Palermo, capitale della cultura 2018” con la mostra intitolata “10”, che porterà in scena le tele dell’acclamata “Tauromachia” e, in esclusiva assoluta, una nuova installazione di denuncia sociale. Una personale di forte impatto emotivo, il cui vernissage si svolgerà il 14 dicembre alle 18:00, all’interno del Palazzo Ajutamicristo, in via Garibaldi 41, in un percorso tra il culto della bellezza, la passionalità e il cuore.
Un titolo simbolico per la mostra di uno dei più rappresentativi artisti contemporanei, dove “10” sta per IO. Se IO allude all’ego, con l’immagine taurina simbolo della forza assoluta, 10 è il numero che unisce maschile e femminile, il numero più completo e rassicurante, simboleggia l’universo, la perfezione, la vita, ma anche gli opposti. Le dieci dita delle mani avviano la numerazione, dieci sono i Comandamenti di Dio, abbiamo il sistema decimale, dieci è il massimo voto nella valutazione scolastica e infine il dieci ricorre nella vita dell’artista, che lo considera una sorta di personale talismano.
Nelle tele del maestro Patanè le emozioni sono sguardi penetranti, come sottolinea la curatrice Renata Scicali, con un realismo minimale che si sublima. Una mostra di grande valore culturale, presieduta dallo storico e critico d’arte Maria Antonietta Spadaro, con il patrocinio della Regione Siciliana e del Comune di Palermo, che accoglierà un nutrito corpo di opere, tra dipinti ed installazioni, che racconteranno il percorso dell’artista, dal suo pensiero iniziale fino alla realizzazione della sua ultima produzione. La musica e le proiezioni multimediali faranno da cornice ad un evento artistico di grande spessore.
Nel dipingere non rinuncia alla necessità della narrazione, infatti i quadri della sua Tauromachia raccontano storie: il toro nelle diverse fasi della corrida, il torero e la folla che assiste.
“Per me è un grande onore poter chiudere un evento così prestigioso come quello di “Palermo 2018, Capitale Italiana della Cultura” – commenta Giuseppe Patanè – che mi permette di poter parlare della mia vision artistica. Io credo che il numero “10” sia un numero simile alla parola Io. Infatti, il toro è il simbolo per eccellenza dell’Io, dell’ego, è possente, egocentrico, assoluto e simbolo di forza, che si rispecchia anche in una società nella quale tutti siamo colpevoli e partecipi. Un mondo così confuso e contradditorio oggi, che vi racconterò attraverso un’installazione in esclusiva assoluta per Palermo che sarà svelata il giorno dell’inaugurazione”.
Senza trascurare la sua principale attività di fashion designer, il maestro Patanè è passato alla pittura inserendosi di recente e con disinvoltura nell’ambiente dell’arte figurativa: dipingere comunque è stata sempre un’esperienza essenziale nel suo universo creativo.
Dipinge direttamente con le mani affrontando così il supporto pittorico senza intermediari, un corpo a corpo con la pittura, crea un linguaggio figurativo controllato e fortemente coinvolgente, un modo di afferrare interamente l’oggetto raffigurato: “le mani sono le prime e le ultime antenne della ragione”.
La mostra sarà fruibile fino al prossimo 19 gennaio dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 19:00, e il sabato dalle 9:00 alle 13:00.

mercoledì 5 dicembre 2018

Oggi a Palermo conferenza stampa di presentazione del Circo Sandra Orfei “I Custodi della tradizione circense”

Oggi si terrà alle 18.00 nello chapiteau del circo sito al centro commerciale Forum Palermo, la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo. 
La direzione e tutti gli artisti, accoglieranno i giornalisti sotto il tendone, per illustrare lo show, sviluppare tematiche inerenti alla cultura circense e per assistere ad alcune esibizioni degli artisti presenti. 
Al termine della conferenza stampa seguirà, “Apericirco rinforzato” e momento di socializzazione tra gli artisti e i giornalisti.